Il pasto gratis by Veronica De Romanis

Il pasto gratis by Veronica De Romanis

autore:Veronica De Romanis [De Romanis, Veronica]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-02-01T12:00:00+00:00


La truffa tollerata

Come spesso accade con le misure che elargiscono risorse, una volta introdotte è difficile ridimensionarle. Se poi sono state presentate come un pasto gratis, cancellarle è quasi impossibile. Eliminarle sarebbe come imporre una tassa, ingiusta e persino odiosa: solo un leader autorevole e con una storia molto convincente potrebbe riuscire a farlo. Nel caso specifico del Bonus 110 per cento, Draghi era certamente la persona più indicata per imporre un cambio di rotta. E, quantomeno, per spiegare che un’agevolazione con un’aliquota superiore al cento per cento non esiste in nessun Paese al mondo e che, quindi, andava ridotta immediatamente. Se ciò non avviene – o non avviene del tutto – è anche a causa dei vincoli di una coalizione che, nell’emergenza, riunisce forze politiche eterogenee e contrapposte. Eppure, l’elenco delle criticità che il premier aveva evidenziato sin dall’inizio del suo mandato era lungo e incontrovertibile.

Come prima cosa, l’impatto della misura non era stato così rilevante. «L’edilizia si è giovata di questo strumento, ma non bisogna pensare che senza non andrebbe avanti» aveva spiegato durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno nel dicembre del 2021.27 Ma l’ex banchiere centrale aveva contestato il Bonus 110 per cento anche per un secondo aspetto: quello legato al meccanismo del rimborso. A suo avviso, infatti, l’aver stabilito un rimborso maggiore della spesa sostenuta dai cittadini faceva inevitabilmente venire meno gli incentivi a contenere i prezzi, contribuendo così a creare delle distorsioni. «I prezzi di tutto ciò che serve per le ristrutturazioni sono aumentati, inclusi i materiali per l’efficientamento energetico» aveva osservato. «Il risultato è che oggi questo efficientamento costa più di prima del bonus.» Tradotto: il risparmio in termini di riduzione delle emissioni non è tale da assorbire l’aumento dei prezzi. Come se non bastasse, il bonus aveva dato luogo a molteplici frodi. «L’Agenzia delle entrate ha bloccato quattro miliardi di crediti cedibili» aveva precisato Draghi, che, solo due mesi dopo, ritornerà su questo stesso delicato tema in un’altra conferenza stampa: «Se siamo in questa situazione è perché si è costruito un sistema che prevedeva pochissimi controlli».28 La posizione del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco era – se possibile – ancora più netta: «Il bonus rappresenta una truffa tra le più grandi che la Repubblica abbia mai visto».29

In buona sostanza, il bonus è giudicato costoso, inefficace, distorsivo, iniquo e, soprattutto, a rischio di imbrogli. A fronte di una presa di posizione così drastica, ci si poteva aspettare una disamina corretta e impietosa sui costi futuri della misura e, quantomeno, una riduzione dell’aliquota sotto il 100 per cento. La misura viene, invece, prorogata. Diverse volte.30 Per esempio, nella Legge di bilancio predisposta nel dicembre del 2021, che prevede una proroga del 110 per cento a tutto il 2023 e, poi, fino al 31 dicembre del 2025, sebbene con alcune modifiche sulle aliquote, la platea dei beneficiari e le scadenze; e nel maggio del 2022.31

La scelta della proroga sorprende. È decisa in una fase di ripresa economica e di inflazione crescente. Ma,



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